Porta Santo Spirito vince l’edizione 137 della Giostra del Saracino. Lo fa grazie ad un superlativo Gianmaria Scortecci che colpisce il 5 nella carriera ordinaria e si ripete nello spareggio contro porta Crucifera. La Colombina torna a dominare in piazza Grande dopo i passaggi a vuoto di settembre 2017 e giugno 2018. Stavolta Cicerchia deve fare da spalla al compagno. Il suo 4, dopo una carriera annullata, da sostanza al successo gialloblù. Esce con dignità Colcitrone che si gode il centro di Vanneschi (che poi subisce la pressione nello spareggio) e la buona carriera di Rauco. La delusione stavolta è nella lancia di Marmorini. Dopo l’exploit di giugno, è lui a mettere fuorigioco i bianco verdi. Sant’Andrea si consola con il 5 perfetto di Vedovini che saluta nel migliore dei modi il binomio con Peter Pan. Resta sempre ad un passo dalla gloria Porta del Foro. L’8 con il quale esce dalla piazza è poca cosa. Senza fare centro il Saracino non si può pensare nemmeno di provare a vincerlo.
L’edizione numero 137 della Giostra del Saracino va in archivio come una delle più calde degli ultimi anni, con una serie di episodi che sono comunque destinati a diventare “precedenti” per il futuro. Dopo che l’annunciato maltempo ha lasciato il posto ad una giornata fresca ma senza acqua, il corteo storico si è svolto fra le due consuete ali di folla. Momento caldo della sfilata a piazza San Michele, quando un cavallo si è imbizzarrito creando il panico e andando a colpire la vetrina di un negozio. Cosa sia successo prima per causare tale reazione nell’animale non è argomento di cui parleremo: non eravamo presenti ai fatti e sarebbe comunque un racconto riportato. Non possiamo quindi permetterci un commento o un giudizio, a differenza di altre volte quindi, ci limitiamo a riportare che il fatto è avvenuto.
Al colpo di mortaio dell’ora diciassettesima, il catino di Piazza Grande ribolliva di tensione, per una Giostra attesa quanto e più di sempre. Dopo l’ingresso di tutti i figuranti e gli armati dei Quartieri, le carriere sono iniziate con Vernaccini, sceso al pozzo con il chiaro intento di tentare di mandare la Giostra in salita per gli altri, in discesa per Porta del Foro. I tecnici analizzeranno il comportamento di Kim Brighella, che è parsa avere delle esitazioni soprattutto in partenza. Il tiro si è fermato sul 4, tenendo ancora in vita Porta del Foro, ma cancellando l’opportunità che nasce dall’aprire la piazza. Dopo di lui è sceso al pozzo Scortecci: freddezza e cattiveria, e per la Colombina è arrivato il 5 che ha iniziato a portare il Saracino sulls sponda gialloblu. Ma subito dietro Gianmaria, il centro lo ha colpito anche Vanneschi, pareggiando subito il conto e rinviando tutto alle seconde carriere. Lo stesso compito che si prefiggeva Marmorini, l’eroe di giugno, quando è salito in sella per affrontare il Re delle Indie. Il suo tiro è finito invece un pelo basso per il massimo punteggio, e Sant’Andrea si è ritrovato con soli 2 punti e virtualmente fuori dai giochi. A Parsi toccava il compito di colpire in ogni modo il 5 per tenere in vita il suo Quartiere e sperare in errori degli altri. Ma anche la lancia di Davide si è fermata fuori dal paradiso, marcando i 4 punti che hanno chiuso la Giostra della Chimera. Dopo di lui è sceso al pozzo Elia Cicerchia. Tutti hanno visto quasi con certezza la chiusura anticipata della Giostra, ma non è stato così. La carriera è stata ampiamente disturbata dai figuranti di Porta Sant’Andrea, che avvicinandosi minacciosi hanno fatto scartare in modo molto evidente il cavallo a metà della lizza. Lancia sul 4, ma dopo una violenta discussione sotto il palco della giuria – fra chi chiedeva l’annullamento della carriera e chi si opponeva – Lisandrelli ha preso la decisione di ordinare a Cicerchia di salire di nuovo in sella e correre di nuovo. Ma non è cambiato molto, visto che anche il secondo tiro di Elia si è fermato sul 4, mantenendo vive le speranze di Porta Crucifera. Rauco è sceso quindi al pozzo con il chiaro intento di centrare il pomodoro e chiudere i giochi, ma non è riuscito ad avvicinarsi abbastanza, pur mantenendo la lancia almeno su quel 4 che significava spareggi. Prima però c’era da correre l’ultima carriera di Vedovini: l’ennesima corsa perfetta di Peter Pan e il solito pomodoro spento, anche se inutile ai fini del punteggio.
Le carriere di spareggio le ha aperte Porta Santo Spirito, rimandando al pozzo Scortecci, già autore del centro che aveva messo la Giostra in salita per tutti gli altri. Gianmaria ha ripetuto la sua prestazione, cogliendo il secondo 5 del suo pomeriggio, fra il tripudio dei suoi quartieristi e l’esultanza sfrenata di Cicerchia che lo ha festeggiato già sotto il palco della giuria. A Colcitrone serviva a quel punto un altro centro per rimanere in corsa, e la scelta è stata la stessa della Colombina: rimandare al pozzo il giostratore che aveva portato il quartiere fino a lì con il suo centro. Vanneschi non è però riuscito a ripetersi, a differenza di Scortecci: la sua lancia è andata larga, troppo larga, centrando il 2 e fallendo la possibilità di restare in corsa. Scortecci e Cicerchia hanno quindi regalato alla Colombina la Lancia d’Oro dedicata al centenario della fine della Prima Guerra Mondiale.