Vuoi sapere di più sulla salmonellosi nei bambini? Sei nel posto giusto. La salmonellosi è una infezione di origine batterica molto diffusa, e possiamo riconoscerla attraverso vari sintomi. Inoltre è molto importante la prevenzione, evitando che i nostri bambini tengano alcuni comportamenti piuttosto rischiosi.
Scopri insieme a noi come riconoscere la salmonellosi e come curarla.
Salmonellosi nei bambini – Cos’è e come si trasmette
La salmonellosi, come abbiamo già detto, deriva da diverse specie di batteri. Possiamo generalmente dividere queste infezioni in due tipi: quelle tifoidee e quelle non tifoidee. Nei Paesi occidentali le forme tifoidee, che sono anche le più pericolose, sono pressoché scomparse. Al contrario sono ancora molto presenti i batteri responsabili di forme non tifoidee, che provocano diverse forme di infezioni gastrointestinali.
Questi batteri si trasmettono principalmente attraverso gli alimenti crudi. Per questo è importante che nell’alimentazione dei bambini siano presenti soprattutto cibi cotti. Molti alimenti derivati dagli animali sono a rischio salmonella, come le uova non cotte e il latte. Anche la carne, qualora sia presentata cruda, può essere portatrice, come nel caso di diversi affettati.
Anche la frutta e la verdura possono nascondere il rischio rappresentato da questa infezione batterica. Il nostro suggerimento è quello di lavare ogni volta frutta e verdura prima di consumarli. Il lavaggio deve essere approfondito e con acqua potabile.
Non bisogna sottovalutare la minaccia proveniente dal terreno sporco. La salmonella si trasmette per via oro-fecale, e bisogna fare attenzione a non far giocare i bambini con terra, fango e simili. In ogni caso cercate di tenere le loro mani ben pulite, così da evitare che possano portare alla bocca questi batteri.
Sintomi e cura
In primis se avete il sospetto che il bambino abbia la salmonella vi consigliamo di contattare il vostro pediatra. Sarà lui a valutare la situazione, dandovi le giuste indicazioni.
Come abbiamo detto in Italia le forme tifoidee sono davvero difficili da contrarre. Si manifestano con febbre molto alta, diarrea e dolori allo stomaco. Bisogna fare molta attenzione, perché l’infezione può permanere per diverso tempo, e va quindi curata al meglio.
Al contrario le forme non tifoidee sono decisamente più leggere, e di solito guariscono in autonomia dopo pochi giorni. Possiamo notare dei sintomi piuttosto comuni: un po’ di febbre, dolori intestinali, nausea e diarrea. Fare molta attenzione è ugualmente importante, perché potrebbero nascere problemi ben più gravi, come delle setticemie. In ogni caso uno dei principali consigli è l’utilizzo di liquidi reidratanti, poiché la nausea e la diarrea possono condurre a forte disidratazione.
Prima di utilizzare gli antibiotici consultate il medico. Non sempre sono necessari, ed è meglio limitarne l’uso, per evitare che nascono forme di resistenza. Inoltre molti sconsigliano di utilizzare farmaci contro la diarrea, perché si tratta di un meccanismo con il quale il nostro corpo smaltisce l’infezione.