L’ottenimento di una certificazione ambientale dimostra l’impegno di un’organizzazione nel rispetto dell’ambiente. Non è un obbligo. Ma è un dovere.
Dovere perché i danni arrecati all’ambiente non possono più passare in secondo piano. E se le organizzazioni sono quelle con il dito puntato, sono anche quelle che avranno maggiori risorse per poter attivare dei processi volti alla protezione e preservazione dell’ecosistema.
Le aziende che desiderano essere certificate in questo campo devono disporre di un sistema di gestione ambientale convalidato da un organismo di certificazione.
Il sistema contiene procedure, processi e strumenti per raggiungere obiettivi ecologicamente sostenibili. Quali sono le certificazioni ambientali più importanti per un’azienda ambientale che vuole ottenere riconoscimenti internazionali?
In questo focus, risponderemo a questa domanda descrivendo i criteri principali da soddisfare. Tratteremo l’argomento con Sistemi & Consulenze, che si occupa sul territorio comunitario, di seguire le organizzazioni in questo processo di transizione ecologica.
Quali sono le certificazioni ambientali più importanti?
Le norme e gli standard di certificazione ambientale volontarie possono essere nei confronti di processi, aziende, beni o servizi.
Non basta leggere le parole “biologico” o “naturale” sulla confezione di un prodotto per assicurarsi che soddisfi effettivamente tali proprietà. Ci sono solo poche affermazioni per dimostrarlo.
Le certificazioni ambientali di prodotto (come le etichette ecologiche e le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto – EPD) si riferiscono alle caratteristiche dei beni e servizi di un’organizzazione. Possono essere etichette ambientali, autodichiarazioni ambientali (vincolate) o dichiarazioni ambientali (ciclo di vita del prodotto) basate su requisiti ecologici di base.
Le certificazioni dei processi aziendali (es. EMAS, sistemi di gestione ambientale ed energetico) dimostrano l’attuazione di miglioramenti ambientali nelle attività dell’azienda. Si riferiscono all’organizzazione aziendale, ai servizi forniti, alla struttura e al processo produttivo.
Scontato soffermarci sul dire, che un’organizzazione che voglia procedere in questo processo, deve in primis rispettare i requisiti del testo unico ambientale, DLgs 152/2006.
Dopodiché, potrà pensare di attivarsi nel processo di transizione ecologica, perseguendo il mantra, valuta, adotta attività di miglioramento, monitora e raccogli i dati, migliora.
Un programma di miglioramento ambientale, per il quale sono state definite molte risorse economiche comunitarie e nazionali, inserite nel PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Le 5 certificazioni ambientali più importanti per le organizzazioni
Gli standard ambientali di base, quindi i più diffusi in Italia, sono:
- Ecolabel, il marchio di eccellenza per la qualità ecologica (Reg CE n. 66/2010), in grado di certificare fino a 26 gruppi di prodotti e servizi;
- EMAS (abbreviazione di Eco-Management and Audit Scheme), uno strumento di gestione ecologica molto importante;
- ISO 14001, che certifica i sistemi di gestione contro i rischi ambientali e specifica le misure di mitigazione. La norma pone particolare enfasi sul ripensamento del ciclo di vita, tenendo conto dei possibili impatti ambientali di prodotti e servizi dall’approvvigionamento delle materie prime allo smaltimento/riciclaggio finale;
- ISO 50001, Sistemi di gestione dell’energia per il miglioramento delle prestazioni energetiche;
- Impronta ambientale: utilizzata per misurare e migliorare le prestazioni del ciclo di vita dell’acqua (impronta idrica), o Water Foot Print, del carbonio (impronta di carbonio), Carbon Foot Print, o LCA (ciclo di vita), Life Cycle Assessment nella produzione di beni e servizi.
La certificazione ambientale è generalmente volontaria, con alcune eccezioni che incidono sulla realtà. Se sei interessato a implementarli, puoi saperne di più su questi problemi qui.
LCA, Dichiarazione ambientale, Altre norme ISO
Oltre alle 5 principali certificazioni ambientali sopra citate, esistono altre norme altrettanto importanti.
Il calcolo del ciclo di vita del prodotto (Life Cycle Assessment – LCA) è uno strumento prezioso per misurare l’impatto ambientale di un determinato prodotto durante tutto il suo ciclo di vita fino allo smaltimento.
Poi abbiamo le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto basate sulla ISO 14012, che stabilisce i metodi di valutazione e raccomanda i requisiti di autodichiarazione. Con questa dichiarazione l’azienda comunica al mercato le caratteristiche del prodotto e le sue prestazioni ambientali.
La norma ISO 14020 comprende tre categorie di certificazioni ambientali di prodotto:
- ISO 14021, che definisce il contenuto di una dichiarazione ambientale (es. la dicitura “riciclabile”);
- ISO 14024, che fornisce standard opzionali e istruzioni su come condurre gli audit;
- ISO 14025, Dichiarazione sul ciclo di vita LCA valutata da un organismo indipendente.
Esistono molte altre certificazioni ambientali di prodotto basate sul metodo LCA, come ad esempio:
- ISO 14064, Impronta idrica di un prodotto o processo, Impronta idrica;
- ISO 14067, Impronta di carbonio di un prodotto o processo, Impronta di carbonio;
- Marchio “Green Made in Italy”.
Come buon punto di base, qualsiasi strada si voglia percorrere, come fondamenta, un’azienda, dovrebbe adottare un sistema di gestione aziendale, secondo la norma ISO 14001.
Questo permetterà di definire delle fondamenta di gestione ambientale, identificare le criticità, e far crescere tutte le risorse impiegate, nei confronti degli obiettivi da raggiungere.
Per questo, ti segnaliamo una utile guida, che può aiutarti ad approfondire i requisiti della norma ambientale per antonomasia, e che puoi visionare al seguente indirizzo: www.sistemieconsulenze.it/certificazione-iso-14001/
Perché le aziende devono ottenere la certificazione ambientale?
I vantaggi dell’utilizzo di un Sistema di Gestione Ambientale (SGA) sono diversi:
- Prevenire i possibili ‘danni ambientali’ che possono avere un impatto sull’ecosistema, e sulla continuità lavorativa dell’azienda;
- Prevenire sanzioni e ricevere protezione con il regime di L 231 per le responsabilità amministrative del datore di lavoro;
- Essere in compliance con i requisiti ambientali definiti dal testo unico;
- Capacità di gestione delle eventuali emergenze;
- Verificare costantemente il rispetto delle normative ambientali e migliorare le prestazioni ambientali;
- Focus su adattamento e innovazione dei processi tecnici;
- Ottimizzare e semplificare i processi aziendali;
- Velocizzare il processo di qualità;
- Accesso a diversi incentivi (maggiore ammissibilità a punti e agevolazioni fiscali);
- Risparmio attraverso un migliore utilizzo delle risorse e dei processi operativi;
- Ottenere il riconoscimento internazionale migliorando l’affidabilità, la reputazione, le relazioni con gli stakeholder, la competenza e la competitività;
- Possibilità di adottare i requisiti ambientali in un sistema di gestione integrata, assieme alle norme ISO 9001, qualità, ed ISO 45001, salute e sicurezza sul lavoro.
La certificazione di sostenibilità ambientale viene rilasciata e mantenuta nel tempo, a seguito di un audit effettuata da parte di un organismo di certificazione terzo, che valuterà il rispetto dei requisiti definiti dalle norme, da parte dell’organizzazione.