Un transistor si può usare come un interruttore o come un amplificatore di corrente a seconda delle singole esigenze: creato verso la fine degli anni ’40 del secolo scorso, inizialmente era divenuto fondamentale per ottimizzare le comunicazioni tra continenti diversi, tanto che molti associano la parola ‘transistor’ alle vecchie radio. In realtà, ad oggi i campi di applicazione sono molteplici, proprio per la capacità del circuito di modificare il flusso di corrente da positivo a negativo e di nuovo positivo (ovvero i transistor PNP) oppure, come nei transistor npn avere un flusso che da negativo si positivizza per tornare ancora una volta negativo in uscita.
Caratteristiche di base di un transistor bipolare
Visivamente somiglia a una sorta di presa elettrica con tre pin molto sottili in silicio. I più diffusi sono i transistor bipolari e il silicio, non essendo per sua natura un buon conduttore di energia elettrica, viene trattato appositamente per sopperire a tale mancanza e con il supporto di diodi che ne consentono il passaggio.
Laddove il transistor voglia essere impiegato quale interruttore, si parla di commutazione digitale, mentre in caso di amplificazione si è in presenza di segnale analogico.
In un transistor NPN e in uno PNP i flussi di corrente, some già accennato, sono inversi. In particolar modo, uno di tipo NPN commuta la corrente al fine di amplificarla nel suo schema interno che include base, emettitore e collettore. La velocità di trasmissione e la versatilità rendono il transistor npn uno dei più utilizzati in molteplici campi.
Peculiarità di un transistor bipolare
A livello di montaggio, un transistor NPN può essere posizionato tramite un foro per adattarsi a differenti superfici, sia orizzontali che verticali; oppure esistono i transistor a pannello, che devono essere assicurati su una determinata superficie per mezzo di viti; infine, vi sono quelli superficiali che, come suggerisce il nome, non hanno bisogno di un montaggio particolarmente complesso.
I transistor dotati di resistore doppio hanno al loro interno due elementi che sviluppano una determinata resistenza elettrica; il voltaggio massimo supportato può raggiungere e superare i 120 Volt di tensione interna, mentre saranno fondamentali anche le temperature massime supportate specie nell’ambito di applicazioni industriali: si può arrivare anche a 150 gradi.
In un transistor sarà anche fondamentale conoscere la tensione di saturazione che più è bassa e maggiori prestazioni assicura all’utente. In particolar modo, il dispositivo non potrà mai emettere una tensione superiore a quella con la quale viene alimentato. Questo tipo di transistor, di solito di tipo NPN, viene anche denominato BJT perché il diodo polarizza l’energia in maniera diretta.
Campi di applicazione di un transistor npn
Le applicazioni di un transistor bipolare NPN sono quindi molteplici e vanno dall’amplificazione audio a quella di potenza; si usano nei commutatori di energia e nei sistemi cosiddetti Darlington ove sia necessario un grande risparmio energetico. Non mancano impieghi anche nel campo dell’alta tensione e negli switch ove si renda indispensabile invertire la tensione o aumentarla. Anche se il numero base dei pin è 3, esistono anche transistor multipli a 4 o a persino a 6 punte, per impieghi più complessi e strutturati.
Per l’acquisto di un transistor idoneo alle proprie, specifiche esigenze, è sempre consigliabile rivolgersi a rivenditori autorizzati e specializzati nel settore che non solo possano fornire una vasta gamma di scelta, ma anche un servizio clienti idoneo, fondamentale soprattutto se si tratta di un e-commerce. La presenza di informazioni imprescindibili come la tipologia di circuito, il numero dei pin, la frequenza supportata e le dimensioni del transistor in questo caso sono ancora più importanti e possono essere completate da foto esaustive e certificati di conformità.