Da cinque lustri a questa parte, un fattore, più d’altri, ha contribuito significativamente nel modificare le abitudini di ciascuno di noi. E’ innegabile come il telefonino, strumento sino al termine degli anni ‘90 considerato uno sorta di “status symbol”, sia diventato un compagno delle nostre giornate, indispensabile per poter vivere comodamente la propria quotidianità e del quale, oggettivamente, la maggior parte delle persone oggi non ne può fare a meno.
Eppure, molti di noi, in particolar modo chi oggi ha superato i 35 anni, si ricorderà di quanto fosse alta la diffidenza verso questo strumento tecnologico nel momento in cui, alla fine del millennio scorso, iniziava a diventare di “massa”; all’epoca, oltretutto, tramite il telefono cellulare era possibile, in buona sostanza, compiere tre azioni: telefonare; mandare sms; giocare a snake.
Dopo anni di diffidenza, gli italiani hanno compreso quanto la tecnologia sia “amica”
Ipotizzare ad un telefono connesso tramite il web, a quei tempi, pareva finanche troppo avveniristico, un’ipotesi decisamente più inquadrabile in un film di fantascienza piuttosto che nella realtà di tutti i giorni. Eppure, come sappiamo, a pochi anni di distanza la connessione internet, fino a quel momento sfruttabile solo tramite la rete telefonica domestica, divenne una concreta realtà anche tramite l’utenza mobile.
Oggi, la maggior parte delle connessioni avvengono tramite un telefonino, utilizzato per poter chattare con i propri amici o parenti, vicini o lontani, restare aggiornati su quanto accade nel mondo e trascorrere qualche momento di puro e sano relax, consultando le notizie della propria squadra o cercando qualche spunto interessante per un’uscita galante in compagnia di donne dal fascino superbo ed ammaliante come quelle di www.sexyguidaitalia.com.
La tecnologia, quindi, è una fedele alleata della vita di noi italiani: pensare di farne a meno oggi, alle soglie del terzo decennio del nuovo millennio, è inimmaginabile. Basti vedere, ad esempio, a quanto accade quando la rete, ahinoi, non è disponibile nei nostri smartphone ed è impossibile, conseguentemente, utilizzare le applicazioni di messaggistica istantanea o i social network, questi ultimi particolarmente amati da un popolo, come quello nostrano, che fa della socialità un tratto fondante del proprio DNA.
Le reazioni scomposte, moti di rabbia e delusione che certo non portano beneficio psico-fisico, sono purtroppo all’ordine del giorno e fanno ben comprendere come la tecnologia sia diventata essenziale ed indispensabile nella nostra quotidianità. L’importanza della tecnologia si è potuta constatare, tangibilmente, durante il nefasto 2020, l’anno in cui tutti noi, per svariati mesi, ci siamo sentiti più fragili e vulnerabili, vedendo la nostra libertà limitata dall’avvento della più grande pandemia della storia moderna.
2020 chiave di volta nel rapporto tra gli italiani e la tecnologia
In quei momenti di grande rammarico, paura e smarrimento, grazie alla tecnologia abbiamo avuto accesso all’acquisto di beni e servizi nonostante la chiusura di tutti quei punti vendita che non erano stati definiti come “servizi essenziali”: tramite il proprio smartphone, pc o tablet è stato possibile ottenere beni e servizi non reperibili recandosi fisicamente in un punto vendita.
In quel drammatico contesto, tutti gli italiani hanno compreso come la tecnologia fosse loro “amica”, comprendendo appieno, ormai entrati da vent’anni nel nuovo millennio, che non potessero farne a meno, seppur in netto ritardo rispetto ad altri popoli del Vecchio Continente. Gli italiani, d’altro canto, sono storicamente restii al cambiamento, temendo che il “nuovo che avanza” possa risultare ostativo alle loro abitudini. Ma la tecnologia, in tal senso, non lo è certamente. E gli italiani lo hanno potuto constatare direttamente. Nell’ultimo triennio, quindi, il rapporto tra italiani e tecnologia è diventato via via sempre più “friendly”, migliorando sensibilmente la vita dei cittadini del Belpaese, che grazie ad internet riescono anche a disbrigare pratiche amministrative senza doversi recare direttamente negli uffici della pubblica amministrazione o agli sportelli del proprio istituto di credito, solo due dei mille esempi che si potrebbero citare.