I videogiochi rappresentano una sorta di realtà parallela, uno spazio virtuale nel quale poter vivere liberamente avventure e divertirsi a sfidare gli altri utenti per il puro gusto del diletto e, talvolta, della competizione. Sono decenni che i videogame imperversano nelle nostre case e il target di riferimento si è a poco a poco innalzato, finendo col coinvolgere anche gli over 30 e i genitori che si ritrovano ad impugnare i controller al fianco dei propri figli. Il boom si è reso inevitabile dal momento che anche gli smartphone consentono esperienze videoludiche e sebbene gli store vengano rimpolpati ormai di slot sul web e di altri giochi virtuali è possibile imbattersi anche nei grandi classici di un tempo. Quali sono, però, i generi che vanno per la maggiore? Non tutti i titoli sono simili, ovviamente. Anzi, alcuni sono totalmente differenti tra loro e prevedono comandi e combinazioni di tasti per compiere mosse del tutto diverse, a seconda del contesto.
Il tipo di videogioco più classico è probabilmente il platform, in cui si muove un personaggio su una schermata che tende a svilupparsi soprattutto in orizzontale. I giochi di questa risma sono quelli che appartengono alle serie di “Super Mario Bros.” e “Sonic The Hedgehog”, tanto per intenderci, ma volendo citare un titolo più recente si può fare tranquillamente il nome di “Cuphead” con la sua singolare grafica cartoonesca anni ‘30. Correre, saltare, sparare: questi sono solitamente i compiti di base affidati ai protagonisti di questi giochi per svolgere le loro missioni. Chi approccia ai videogiochi non può provare almeno una volta un platform.
Già, sparare. Un’azione che richiede una certa precisione e alle volte anche una buona strategia, che vengono esaltate negli sparatutto come “Call of Duty”, nei quali bisogna essere abili nel nascondersi dai nemici e fare squadra con i propri compagni, magari senza nemmeno poter conversare direttamente. Si evince chiaramente che da genere a genere la concezione del videogame viene totalmente stravolta, come se si stesse parlando di tutt’altro tipo di intrattenimento. Chi ama Super Mario, per esempio, non è necessariamente fan di uno sparatutto, per rendere l’idea.
The Last of Us è stato uno dei videogiochi più acclamati degli ultimi anni, con una trama coinvolgente e personaggi indimenticabili. Per questo motivo, il team di sviluppo ha deciso di realizzare un remake della prima parte del gioco, chiamato “The Last of Us Parte I remake”.
Anche i videogiochi di simulazione sportiva si sono presi una bella fetta di mercato. Ne esistono di dedicati alle auto, alle moto, al basket, ma come prevedibile sono quelli sul calcio a far parlare di più. Per anni si è discusso su quale serie fosse la migliore tra “FIFA” e “Pes”, senza giungere mai a un vero e proprio esito. La particolarità di queste serie è che sfornano puntualmente un nuovo titolo all’anno, promettendo migliorie e cambiamenti vari. Sono soprattutto i giochi di questo tipo a sfruttare il multiplayer online e a favorire uno spirito agonistico tra i gamer. Infine, come non menzionare gli RPG? La sigla sta per “role-playing-game”, ossia “giochi di ruolo”. I titoli più celebri in questo senso sono quelli appartenenti alla saga dei “Pokémon”, i mostriciattoli tascabili della Game Freak sbarcati sul Game Boy nella metà degli anni ’90. Appare evidente che molte serie iniziate in passato fanno leva anche sull’aspetto nostalgico per continuare a macinare numeri e accontentare sia i neofiti sia i giocatori di vecchia data che vogliono sperimentare qualcosa di innovativo. Difficile pensare di scalzare i pionieri dei vari generi videoludici…