Anche se potrà sembrare di leggere il bugiardino di certi farmaci, è bene sapere che l’ortodonzia, pur avendo importanti benefici, ha anche il potenziale per causare danni significativi ai tessuti duri e molli. L’aspetto più importante delle cure ortodontiche è avere uno standard di igiene orale estremamente elevato prima e durante il trattamento ortodontico.
È inoltre essenziale che tutte le lesioni cariose vengano trattate prima dell’inizio di qualsiasi trattamento attivo.
Il riassorbimento radicolare è una delle complicanze più comuni durante il trattamento ortodontico, ma ci sono alcune prove che una volta rimossi gli apparecchi, questo riassorbimento si interrompe.
In questo articolo andremo ad analizzare quali sono i possibili rischi derivanti dai trattamenti ortodontici e quali sono i fattori a cui prestare particolare attenzione.
Quali sono i pericoli dei trattamenti ortodontici
Come ogni terapia medica, il trattamento ortodontico espone il paziente a determinati rischi. Da un punto di vista etico, il medico deve comprendere in che modo questi rischi sono correlati a ciascun paziente per garantire che riceveranno un beneficio netto dal trattamento.
I rischi del trattamento ortodontico comprendono danno parodontale, dolore, riassorbimento radicolare, disturbo temporo-mandibolare, carie, problemi del linguaggio e danno allo smalto.
L’uso dell’apparecchiatura ortodontica può provocare il mucocele, l’insorgenza di bolle ed escrescenze che dentalpharma descrive in modo accurato all’interno di un articolo dedicato.
Poiché non esistono due pazienti o trattamenti ortodontici identici sotto ogni aspetto, la questione se un beneficio netto deriverà dal trattamento dovrà essere valutata caso per caso.
Il trattamento ortodontico può avere un impatto negativo sul parodonto favorendo la gengivite, la recessione gengivale e le fessure gengivali aperte. È assodato che gli apparecchi ortodontici possono compromettere il controllo della placca portando alla gengivite.
Sebbene l’iperplasia gengivale associata possa essere un problema estetico, le implicazioni più ampie della gengivite in un parodonto sano sono, per la maggior parte, limitate. Tuttavia, la gengivite durante l’ortodonzia può provocare una rottura parodontale negli adulti con malattia parodontale attiva.
I trattamenti ortodontici possono causare dolore?
È bene sapere che qualsiasi fase del trattamento ortodontico può potenzialmente causare dolore. La paura del dolore può essere un deterrente per le persone che iniziano il trattamento ortodontico.
Durante il trattamento, è stato dimostrato che il dolore riduce la compliance del paziente ed è considerato anche come motivo per interrompere al più presto il trattamento. In termini generali, nel corso della terapia ortodontica possono insorgere due tipi comuni di dolore: dolore della mucosa da trauma dell’apparecchio ai tessuti molli orali e dolore parodontale/pulpale dovuto all’applicazione di forze ortodontiche ai denti.
La maggior parte dei pazienti sottoposti a trattamento con apparecchi fissi ad un certo punto avverte dolore alla mucosa orale e per alcune persone questo può essere considerato la parte più fastidiosa del trattamento.
Alcuni studi hanno confermato che gli attacchi ortodontici tendevano a causare erosioni e desquamazioni della mucosa mentre gli archi causavano ulcerazioni. Non sorprende che il pattern dell’ulcerazione mucosale rifletta la posizione dell’apparecchio: gli apparecchi linguali tendono ad ulcerare la lingua mentre gli apparecchi vestibolari tendono ad ulcerare le guance.
La posizione dell’ulcerazione influisce notevolmente sulla morbilità; la costante attività della lingua rende le ulcerazioni linguali più debilitanti di quelle buccali.
Durante il trattamento con allineatori trasparenti, come del caso di Invisalign, possono insorgere anche irritazione e fastidio alle mucose, anche se ciò non sembri essere considerato un problema significativo per i pazienti.
Ma gli apparecchi ortodontici che premono contro denti possono anche causare dolore comprimendo il sistema vascolare nel legamento parodontale (PDL) con conseguente infiammazione sia della polpa che dei tessuti parodontali. In questo senso, gli apparecchi fissi causano più dolore degli apparecchi amovibili o funzionali.
Dopo il posizionamento dell’arco iniziale in un apparecchio fisso, la maggior parte dei pazienti avverte dolore per circa quattro ore, tempo che può raggiunge il picco a 24 ore e diminuisce nei 3 giorni successivi.
Sebbene la sequenza del filo ad arco possa non contribuire in modo significativo all’esperienza complessiva del dolore, fili più rigidi possono comportare un livello di dolore di picco più elevato.